lunedì, ottobre 23, 2006

Una domenica in Triennale


In linea di massima mi capita di incappare in una mostra d'arte all'incirca ogni due anni (o poco meno...) e questa volta sono incappato in J.M. Basquiat. Il nome non mi era del tutto nuovo anche se non saprei dire se fosse perchè avessi già sentito di questo "artista" concettuale di colore o perchè ci fosse qualche personaggio con lo stesso nome in un film di Bruce Willis o Stallone... fatto sta che ho girovagato per la mostra per un'ora abbondante e sono arrivato a due conclusioni che probabilmente avrebbe tratto anche un bimbo dell'asilo e che forse proprio per questo sarebbero piaciute al compianto Basquiat.
1. Basquiat era incazzato nero!
2. Basquiat alla prova del tampone (stile Iene in parlamento) probabilmente si sarebbe fumato pure il suo stesso sudore...
Detto questo vi lascio due sentenze che mi sembrano esplicative del personaggio. Una è una definizione calzante che ho pescato in rete, l'altra una frase dello stesso Jean.

La pittura di Jean Michel Basquiat non è classificabile in una corrente ufficiale; egli si definiva un "analphabet artist", forse per la somiglianza delle sue opere con i disegni dei bambini.

“Da quando avevo diciassette anni, ero certo di diventare celebre. Avevo delle idee romantiche sulla maniera di diventare celebre. Sognavo i miei eroi, Charlie Parker, Jimi Hendrix…”

Jean Michel Basquiat

1 commento:

Anonimo ha detto...

Domiziana Giordano in Triennale ce la vedo bene!!!!